Terra Istriana
A pochi chilometri da Pola, Italia, anzi Yugoslavia, insomma l’attuale Croazia: Giuliano e Elena, per noi (e anche per voi tra due bottiglie di vino) Morè e Morèda, hanno poco più di 20 anni, una cascina e tanta voglia di vivere insieme, tra loro e con gli animali con cui crescono quotidianamente tra un grappolo d’uva e un ulivo. Giuliano ha un ciuffo biondo e uno sguardo da vecchio poser adatto per un film americano, ma forse questo vale per tutti i nonni che ammiriamo attraverso le foto in bianco e nero di un tempo.
Elena era la più ricca del paese, che poi non significa nient’altro che la sua casa aveva due gradini d’ingresso e una posizione privilegiata sulla piazza.
La Storia però, quella con l’iniziale maiuscola, aveva deciso per loro che Valle, (d’Istria), “Bale” in croato, non sarebbe stato l’ambiente bucolico della loro età adulta: il loro destino era altrove, un destino prima da rifugiati poi da profughi per lo Stivale, prima di giungere a Torino e agli anni di catena di montaggio in FIAT; poi un numero indefinito di anni necessari prima di poter tornare nella propria terra per le vacanze, per il vino e per gli abbracci sotto una pergola con l’amico nel frattempo diventato Sindaco del paese.
Siamo negli anni ‘80-90 e le vacanze in Istria sul taxi 1348 (nome della nostra Malvasia Bagolar che farà viaggiare anche voi attraverso i sapori della Regione Istriana) significano, per noi nipoti, un viaggio nel tempo lontano, tra filari di viti, passeggiate tra le campagne contadine, formaggio pecorino, prosciutto crudo e olive appena raccolte come accompagnamento della “bocaleta” di vino che mai poteva mancare sulla tavola dei nostri nuovi amici e parenti di questa meravigliosa terra.
Siamo negli anni ‘80-90 e le vacanze in Istria sul taxi 1348 (nome della nostra Malvasia Bagolar che farà viaggiare anche voi attraverso i sapori della Regione Istriana) significano, per noi nipoti, un viaggio nel tempo lontano, tra filari di viti, passeggiate tra le campagne contadine, formaggio pecorino, prosciutto crudo e olive come accompagnamento della “bocaleta” di vino che mai poteva mancare sulla tavola dei nostri nuovi amici e parenti di questa meravigliosa terra.
Vent’anni di vacanze di famiglia alla ricerca delle proprie origini, di fuži al cinghiale e malvasia istriana, verdure all’olio e malvasia istriana, pesce alla griglia e malvasia istriana, insomma qualsiasi cosa che accompagnasse la malvasia istriana fino a ritrovarsi con Morè e “papà 1348” che cantavano “alticci” nelle campagne circostanti dopo un Ferragosto ad alta gradazione.
Una storia personale e collettiva di riappacificazione tra la Morèda e le sue terre, discendenti di esuli e famiglie rimaste lì, tra l’Italia e l’Istria: in una favola disneyana i nonni sarebbero tornati a casa loro con un piccolo orto in cui svernare durante la vecchiaia.
Purtroppo solo nel 2008 è stata rimossa la legge che impediva agli italiani di riacquistare case e terreni in Istria: troppo tardi per il Morè e la Morèda che in quella data si trovavano nell’aldilà, e che amiamo immaginare “bagolar” (divertirsi, fare festa) con la loro immancabile Malvasia su una nuvoletta posizionata esattamente sopra la loro Bale.
Per questo motivo dieci anni dopo è nata Bagolar – Terra Istriana: un’azienda con un semplice, chiaro ed unico obiettivo, produrre Olio e Vino Istriano di alta qualità.
La nostra volontà e la nostra missione sono scolpite dentro di noi, sogniamo di ricreare una parte della storia della nostra famiglia. Tutto nasce dalla voglia di ripercorrere la strada segnata dai nostri nonni, riprendere il contatto con la terra, quella terra rossa istriana che tanto avrebbe da dire e che forse lo dice attraverso i suoi frutti e la sua natura, per certi versi ferma proprio agli anni del dopoguerra.
Produciamo vini in purezza, vitigni autoctoni come la Malvasia, il Teran, il Moscato Rosso e il Moscato Giallo, vini storici e tradizionali, molte delle nostre vigne hanno visto e “sopportato” anche una guerra dal recente passato.
Viene poi l’olio extra vergine di oliva, prima spremitura a freddo, non filtrato, ottenuto da un mix di olive di sole cultivar autoctone come la Istarska Bjelica, la Buža, la Crnica, tutte varietà antiche e con un passato glorioso (originarie della Grecia dell’epoca pre-romana).